
Trasporto pubblico: Governo Meloni corregga subito manovra e rispetti gli accordi che ha firmato sul rinnovo del contratto
- Andrea Casu

- 31 ott
- Tempo di lettura: 1 min
Non solo nella manovra non c’è traccia degli interventi necessari per risolvere la crisi dei trasporti, senza considerare l’aumento dei costi dovuto all’inflazione nel TPL e gli 800 milioni necessari per garantire l’adeguamento dei servizi, ma non sono nemmeno state vincolate le risorse promesse nell’accordo del 20 marzo scorso con imprese e sindacati per il rinnovo del contratto del Trasporto pubblico locale.
Un rinnovo che coinvolge oltre 100.000 lavoratori ogni giorno in prima linea per garantire il diritto alla mobilità di tutte e tutti noi.
Come hanno denunciato le imprese del settore, la copertura attualmente prevista nella manovra è stimata in circa 150–180 milioni annui, a fronte di un costo complessivo di 270 milioni di euro nel 2025, 370 milioni nel 2026 e 510 milioni annui a regime dal 2027.
Per questo, insieme ai colleghi Deputati PD della Commissione Trasporti Anthony Barbagallo, Ouidad Bakkali, Valentina Ghio e Roberto Morassut, abbiamo presentato un’interpellanza urgente per chiedere al Governo di rispettare l’accordo e garantire il pieno finanziamento del rinnovo del CCNL del Trasporto pubblico locale.
Nella risposta, il Governo ha ribadito gli impegni presi. Ma non basta: servono fatti, non parole. Continueremo a chiedere che tali impegni vengano confermati nero su bianco anche nella manovra di Bilancio, correggendo il testo depositato al Senato per vincolare chiaramente tutte le risorse necessarie.
Il tempo è scaduto e, come Partito Democratico, non permetteremo un nuovo rinvio: lavoratori, passeggeri e imprese meritano passi avanti, non passi indietro.









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