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Puntare su intermodalità e sicurezza stradale può aiutarci a rilanciare la politica industriale del nostro Paese: la mia intervista a Mobility News

  • Immagine del redattore: Andrea Casu
    Andrea Casu
  • 15 ore fa
  • Tempo di lettura: 1 min

Nelle nostre strade purtroppo la scia di sangue continua ogni giorno. Possiamo e dobbiamo fare molto di più per fermarla.


Nelle modifiche al codice della strada il Governo di Giorgia Meloni e Matteo Salvini si è concentrato solo sull’inasprimento delle pene, invece di rafforzare tutti gli strumenti che possono intervenire per salvare le vite. Così ha reso più difficile per le amministrazioni locali ridurre la velocità, potenziare i controllie tutelare pedoni e ciclisti, ignorando anche l’appello dei familiari delle vittime.


Per una mobilità sicura e sostenibile servono prevenzione, formazione permanente e veicoli sempre più sicuri, tecnologici e intelligenti. I mezzi più moderni devono essere accessibili per tutte e per tutti, non aumentare le disuguaglianze e provenire da filiere italiane ed europee, per evitare nuove dipendenze strategiche.


Servono infrastrutture di ricarica diffuse sul territorio, sostegni proporzionati ai redditi e all’uso dei mezzi, e un trasporto pubblico efficiente per favorire l’intermodalità.


Perché puntare su intermodalità sicurezza stradale può aiutarci a rilanciare la nostra politica industriale, trasformando i miliardi di euro di costi sociali che paghiamo oggi in investimenti per lo sviluppo, l’occupazione e la produzione di domani.


Grazie a Paolo Colangelo e a tutte le autoscuole, studi di consulenza, scuole nautiche e centri di revisione che rappresenta CONFARCA, insieme a Rocco Bellantone e Mobility News per avermi dato l’opportunità di parlare di questi e altri temi fondamentali per costruire la mobilità del futuro.


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