
Giù le mani dal diritto di sciopero: quando Salvini e Meloni cominceranno a risarcire gli italiani?
- Andrea Casu
- 3 ott
- Tempo di lettura: 1 min
Dopo la sonora bocciatura della Corte dei conti alla delibera Cipess sul Ponte sullo Stretto, come Deputati PD abbiamo subito presentato un’interpellanza urgente, a prima firma della Capogruppo, Chiara Braga, insieme ad Anthony Emanuele Barbagallo, Marco Simiani, Ouidad Bakkali, Valentina Ghio e Roberto Morassut.
Sostenibilità economica, rispetto delle norme UE, valutazioni ambientali: sono tante le criticità emerse. Eppure, il Ministro Salvini, forse troppo impegnato ad andare in tv ad attaccare ancora una volta lavoratrici e lavoratori, non è venuto in Aula a rispondere a questa interpellanza sui conti che non tornano per il Ponte e sui danni che il suo operato sta causando al Paese.
Non solo oggi, ma ogni giorno, per la crisi dei trasporti che solo lui e Giorgia Meloni fingono di non vedere, gli italiani perdono visite mediche, giornate di lavoro, clienti e occasioni che attendevano da mesi e il Governo non sta facendo nulla per risarcirli.
Evidentemente per il peggior ministro dei trasporti della storia disagi e disservizi sono un problema solo nei giorni di sciopero.
Invece di puntare il dito contro le lavoratrici e i lavoratori, che rinunciano a una parte importante del proprio salario per esercitare un diritto costituzionale, Salvini cominci a cercare i miliardi di euro che dovrà risarcire lui, quando dovrà mettere le mani in tasca per rispondere del costo che dovremo sostenere come Paese per la sua cartolina elettorale del Ponte: un progetto che, come dimostrano le cinque pagine di rilievi della Corte dei conti, non sta in piedi.
Video interpellanza urgente ➡️https://youtu.be/YhDkqXY7vDE?si=HIgYuGGCK0FK7jIb

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