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Affondamento Corazzata Roma, il ricordo della tragedia 80 anni dopo

  • Immagine del redattore: Andrea Casu
    Andrea Casu
  • 9 set 2023
  • Tempo di lettura: 1 min

Sulla rotta tra La Maddalena e Palau, su uno scoglio dell'isola di Santo Stefano, sorge il monumento che ricorda i caduti in mare nei pressi del luogo dove la nave ammiraglia della Regia Marina corazzata “Roma” venne attaccata dagli aerei nazisti il 9 settembre 1943, all’indomani della proclamazione dell’Armistizio con gli angloamericani.


Da quel momento, infatti, le truppe naziste misero a ferro e fuoco il nostro Paese, distruggendo intere comunità, uccidendo, torturando e deportando bambini, anziani, donne e uomini. Una scia di sangue senza fine.


Uno dei primi tragici episodi coinvolse la corazzata Roma, orgoglio della Regia Marina nave ammiraglia con un equipaggio di 2.000 persone, salpata da poche ore dal porto di La Spezia.


Quando la "Roma" si trovò nei pressi delle coste sarde, gli aerei della Luftwaffe sganciarono su di essa due bombe radiocomandate provocando una serie micidiale di esplosioni.


Un vero e proprio inferno.


Colpita in pieno, la nave affondò negli abissi del Golfo dell'Asinara portando con sé i corpi di 1.393 persone tra soldati e civili.


Ottanta anni dopo, proprio nel luogo della sciagura, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella getterà in acqua una corona di fiori nel ricordo dei caduti della corazzata Roma insieme all’ultimo sopravvissuto ancora in vita, Gustavo Ballazzini.


Alle vittime di quella tragedia, insieme a tutte e tutti i marinai scomparsi in mare e a tutte e tutti coloro che morirono sotto la ceca furia nazista, va il nostro ricordo e la nostra gratitudine.


Per non essersi arresi all’invasore, per aver servito la patria fino all’ultimo, per aver dato la propria vita per la nostra libertà.




 
 
 

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