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PA: ricorsi logica conseguenza delle scelte "blocca idonei" del Governo Meloni

  • Immagine del redattore: Andrea Casu
    Andrea Casu
  • 13 mag
  • Tempo di lettura: 1 min

Se il Governo Meloni avesse risposto per tempo alle nostre interrogazioni presentate a partire dal novembre 2022, garantendo il pieno scorrimento delle graduatorie che avevamo segnalato, i contenziosi che hanno bloccato alcune convenzioni, come quella richiesta da Roma Capitale, non sarebbero mai esistiti.


Nella tardiva risposta fornita oggi in Aula a ben sette interrogazioni presentate negli ultimi 30 mesi, insieme ai colleghi Marco Sarracino, Arturo Scotto, Simona Bonafe, Piero De Luca, Silvia Roggiani e Mauro Laus emerge tutta l’inadeguatezza di un Governo che prima crea le condizioni per costringere persone che vedono negati i propri diritti a fare ricorsi, e poi utilizza gli stessi ricorsi per giustificare la propria azione.


Il Governo dovrebbe piuttosto spiegare al Paese perché invece di valorizzare tutte le energie immediatamente disponibili per colmare le immense carenze della PA, abbia scelto sistematicamente di continuare ad alimentare una inutile contrapposizione tra nuovi concorsi e scorrimento delle graduatorie esistenti quando servirebbero entrambi, con ben un milione di persone che andranno in pensione entro il 2033.


La verità è che per il Governo Meloni l’unica priorità resta quella di spalancare la porta a quanti più fedelissimi possibile con numeri record che crescono giorno dopo giorno: una scelta ingiusta e incomprensibile contro la quale come Partito Democratico continueremo a opporci in ogni sede.


Per vedere il mio intervento ➡️ https://youtu.be/qeIE3mbc1y0?feature=shared



 
 
 

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