
Nella manovra di Meloni e Salvini zero articoli per il trasporto pubblico e promesse tradite per il rinnovo dei contratti di lavoratrici e lavoratori
- Andrea Casu

- 14 nov
- Tempo di lettura: 1 min
Mentre il trasporto pubblico locale vive una crisi senza precedenti, nella manovra di Meloni-Salvini non c’è un solo articolo per affrontarla. E, come se non bastasse, vengono tradite anche le promesse fatte a imprese e sindacati nell’accordo del 20 marzo.
Avevano garantito che, con la rimodulazione delle accise, sarebbero arrivate risorse per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri. Invece, le accise aumentano, ma di quei fondi non c’è traccia: nessun vincolo, nessun euro destinato al rinnovo dei contratti.
Se il Governo non interverrà subito, l’unica conseguenza sarà il taglio dei chilometri e dei servizi per cittadine e cittadini e l’aumento dei biglietti.
E non solo. Nella crisi dei trasporti c’è anche il trasporto non di linea, che avrebbe bisogno di una vera riforma. Non serve mettere taxi e ncc uno contro l’altro, ma garantire un servizio migliore ai cittadini e tutele per chi lavora. Le norme volute dal ministro Salvini penalizzano solo alcune categorie e la Corte Costituzionale le ha bocciate perché violano le competenze regionali. Un fatto chiaro: mentre si parla molto di autonomia, è servito il ricorso di una Regione di centrodestra per ricordargli di rispettare le Regioni.
Non possiamo accettarlo.
Per questo chiediamo che nella manovra gli impegni con imprese e sindacati del Tpl vengano messi nero su bianco e che tutte e tutti i lavoratori che ogni giorno garantiscono il diritto alla mobilità siano rispettati.
Per rivedere la puntata completa di “Largo Chigi” condotta da Paolo Bozzacchi su Urania TV - Canale 260 e The Watcher Post ➡️ https://www.youtube.com/watch?v=jBuuuf4hEzE









Commenti