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Governo intervenga contro aggressioni al personale TPL: presentata interrogazione PD

Ogni giorno le cronache nazionali e locali testimoniano numerosi casi di aggressione fisica e verbale nei confronti del personale del Trasporto Pubblico Locale: una situazione insostenibile che mette in pericolo, da nord a sud, non solo chi quotidianamente svolge un ruolo fondamentale per garantire ai cittadini di esercitare il proprio diritto alla mobilità, ma anche i passeggeri stessi.


Nel marzo 2022 è stato firmato un Protocollo per la promozione della sicurezza nel processo di sviluppo del trasporto pubblico urbano tra i Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell’Interno, la conferenza Stato-Regioni, l’Anci, le associazioni delle aziende e i Sindacati firmatari del CCNL con l'obiettivo di contrastare aggressioni e minacce al personale del Tpl.


Si tratta di un atto che avrebbe dovuto svolgere un ruolo molto importante per monitorare e migliorare la sicurezza degli autisti degli autobus e dei tram, del personale addetto alla verifica dei titoli di viaggio e, in generale, di tutto il personale “front line” ma che, tuttavia, ad oggi non risulta essere stato ancora applicato.


Per questi motivi ho presentato insieme alle colleghe e ai colleghi della Commissione Trasporti Anthony Emanuele Barbagallo, Ouidad Bakkali, Valentina Ghio e Roberto Morassut una interrogazione al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali per chiedere di mettere in atto il Protocollo e garantire interventi urgenti contro le aggressioni al personale Tpl come, a esempio, la diffusione del cosiddetto «panic button» in grado di dare immediatamente l’allarme in caso di necessità come già sperimentato in alcune realtà locali.




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