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Compravendita patenti: risposta del Mit inadeguata a fronteggiare un problema serio che riguarda la sicurezza stradale

Dobbiamo stroncare il business illegale sulla compravendita delle patenti scoperto grazie alla preziosa inchiesta giornalistica di Federica Angeli che su la Repubblica questa estate ha denunciato un mercato clandestino fino a 4.000 euro a candidato per superare l’esame di teoria tramite auricolari e microtelecamere.


Una situazione intollerabile che va sradicata con risposte immediate ed efficaci, per garantire la sicurezza stradale di tutte e tutti noi e per rispetto dei tantissimi operatori di autoscuole, esaminatori e vigilantes che ogni giorno svolgono onestamente il proprio fondamentale lavoro.


Già questa Estate abbiamo subito presentato due interrogazioni sul tema, per chiedere al Governo un impegno più forte e denunciare l’inadeguatezza di alcune misure adottate, come l’enorme quantità di camici monouso acquistati e poi buttati, per arginare un fenomeno che deve essere affrontato con ben altri strumenti.


A sei mesi dalla presentazione delle interrogazioni del Partito Democratico e di quella del Movimento 5 Stelle a prima firma di Cafiero De Raho, arriva la risposta del Mit in Commissione che ha rivelato che le soluzioni messe in campo, oltre a rappresentare un inutile spreco di risorse, restano arretrate e inadeguate: per affrontare un problema così serio servono immediatamente personale e tecnologie in grado di tenere testa ai cambiamenti che stiamo attraversando, non misure antiquate e semplici sperimentazioni.




 

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