Commemorazione del 98° anniversario della scomparsa di Giacomo Matteotti
Dieci giorni prima in Parlamento aveva denunciato i brogli, le tangenti, i soprusi e le violenze perpetrate dai fascisti per vincere le elezioni. Giacomo Matteotti, per la persona che era, non poteva certo rimanere in silenzio.
Nonostante avessero provato a fermarlo più volte, il parlamentare quella volta riuscì a concludere il suo discorso, consapevole di quello che avrebbe poi comportato.
Infatti, il 10 giugno 1924 durante il suo solito tragitto per arrivare a Montecitorio, il parlamentare fu improvvisamente bloccato dagli squadristi sul lungotevere Arnaldo Da Brescia.
I fascisti lo pestarono e lo portarono in macchina, da qui non passò molto tempo che lo colpirono nuovamente con un coltello all'ascella e al torace. Matteotti morì dopo ore di agonia e le sue spoglie furono ritrovate solo due mesi dopo l'omicidio.
Oggi ricorre il 98° anniversario della scomparsa del deputato socialista e come ogni anno siamo presenti sul luogo del rapimento per ricordare la figura di un politico coraggioso. Un uomo onesto che decise di denunciare, anche a costo della propria vita, perché convinto che quel momento sarebbe stato comunque importante per la svolta democratica del nostro Paese. Un esempio per il presente e per il futuro.
"Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai"
10 giugno 2022
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