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Relazione conclusiva Commissione Bicamerale Ecomafie: il mio intervento

Nel mio intervento durante la seduta che ha approvato la relazione conclusiva dei lavori compiuti nel corso della legislatura della commissione bicamerale d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti ho sottolineto il complesso intreccio che ha caratterizzato il rapporto tra vari livelli di governo statali e regionali nella gestione del ciclo dei rifiuti durante l’emergenza pandemica da COVID 19.


Il virus ha certamente prodotto effetti sulla produzione di rifiuti sia in termini generali che specifici relativamente ai prodotti e dispositivi utilizzati per il suo contenimento. L’esperienza ha dimostrato come, anche in fase pandemica, sia imprescindibile garantire che la corretta gestione dei rifiuti non si arresti e avvenga nel quadro dell’economia circolare.

Ampio spazio nei lavori della Commissione è stato dedicato alla gestione dei rifiuti radioattivi il cui quadro generale, pur partendo da una situazione non virtuosa sedimentata in anni, appare in positiva evoluzione.


Molto importante, pensando soprattutto ai roghi che purtroppo anche di recente hanno colpito la Capitale e in particolare un sito strategico come quello di Malagrotta a Roma causando gravi disagi sanitari e ambientali alla cittadinanza, è l’attenzione che la Commissione ha dedicato al fenomeno degli incendi negli impianti di gestione dei rifiuti. Si tratta di fatti gravissimi e inaccettabili sui quali le istituzioni tengono alta la guardia, compiono indagini complesse volte non solo ad individuare i responsabili ma anche ad approfondire l’esame dei tratti connotanti il fenomeno sull’intero territorio nazionale.


Infine, voglio ricordare la relazione sul mercato illegale delle buste di plastica cd. shopper.

I numeri sono impietosi: in Italia quattro sacchetti circolanti su dieci non sono a norma ovvero non sono biodegradabili né compostabili. Ciò significa non soltanto frustrare i principi dell’economia circolare ma anche alimentare un mercato illegale che fa gola ad organizzazioni criminali. Ma l’attività di vigilanza e contrasto intrapresa negli anni, con l’impegno di tutti, cittadini e istituzioni, sono sicuro, ci potrà portare ad eradicare il fenomeno.


Il lavoro svolto dalla Commissione, confluito nella relazione finale, merita il giusto riconoscimento oggi con la sua approvazione e domani, auspicabilmente, grazie all’accoglimento di quei suggerimenti normativi rivolti al legislatore nell’ambito di quel ruolo di “moral suasion” che la corte Costituzionale ha riconosciuto alla commissione bicamerale, oltre alla sua funzione di inchiesta.



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