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Proroga stato di emergenza: le misure hanno funzionato, ora costruire la nuova normalità

La Camera ha dato il via libera definitivo al decreto di proroga dello stato di emergenza. In aula Giuditta Pini e Luca Rizzo Nervo hanno espresso la posizione del Partito Democratico.


Il decreto legge è, in questo momento, lo strumento più rapido per l'approvazione delle norme, davanti alla velocità di questo virus. Le stesse norme fatte con decreto, nel momento in cui vengono approvate, risultano essere già superate, dalla condizione pandemica. E' il caso, per esempio, dell'obbligo delle mascherine all'aperto. Questo significa che le norme - il green pass, i vaccini e le mascherine FFP2 - hanno funzionato davanti alla variante Omicron.

Se oggi infatti possiamo parlare di un quadro epidemiologico migliore di quando questo decreto ha visto la luce è proprio per una campagna vaccinale pubblica e gratuita, massiccia e senza precedenti a cui il 90% degli italiani ha aderito. La gran parte degli italiani ha messo in campo la responsabilità civica verso la comunità. I giovani, tacciati di essere untori per circa metà della pandemia, sono quelli che hanno risposto di più.


Questo è stato e continua ad essere il giusto approccio: precauzione, evidenze, scelte, in un quadro che non ci consente ancora di abbassare la guardia e che ancora ieri ha visto 60 mila nuovi casi e quasi 300 morti. E questo approccio è quello che ha orientato questo decreto e che ha avuto anche importanti novità nel lavoro parlamentare. Pensiamo alle norme che disciplinano l'accesso dei parenti nelle Rsa, nei luoghi di cura, garantendo un diritto troppo a lungo negato.

Certo, ci sono cose che non sono state fatte e a cui porre rimedio: è il caso del ristoro per le famiglie dei medici e degli operatori sanitari morti per continuare a curare i cittadini durante tutta la pandemia. Un ristoro, e lo abbiamo detto con forza come PD, che sarebbe un significativo gesto di solidarietà, vicinanza, e di dovuto ringraziamento per questo sacrificio estremo.


Non serve un dibattito ideologico. Ci servirebbe invece usare questo tempo per calibrare la transizione verso una nuova fase, per costruire questa nuova normalità che agogniamo da tempo. Non possiamo tornare indietro, ma possiamo andare avanti con alcuni adattamenti, figli dell'esperienza che abbiamo vissuto in questo periodo. Dobbiamo investire per meglio conoscere e comprendere gli impatti clinici a lungo termine del Covid , e tra questi c'è anche l'impatto psicologico ed è stato un fatto davvero importante avere previsto il bonus psicologico, fortemente voluto dal Partito Democratico.


Occorre investire ancora sul personale e sulle risorse del servizio sanitario nazionale pubblico e universalistico per far fronte agli eventuali picchi di Covid, ma anche ai drammatici arretrati diagnostici e clinici che saranno una sfida ineludibile dei prossimi anni. E insieme a questo portare a termine la riforma della medicina territoriale.



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