Mozione infrastrutture digitali nelle PA: il passaggio al cloud rafforza la sicurezza
Abbiamo approvato (con 351 voti favorevoli, 31 contrari e 14 astenuti) la mozione in materia di infrastrutture digitali efficienti e sicure per la conservazione e l'utilizzo dei dati della Pubblica amministrazione. Il nostro capogruppo in Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni Davide Gariglio intervenendo in aula ha spiegato le ragioni per cui come Partito Democratico abbiamo sostenuto questo atto che esprime la volontà del Parlamento di orientare il Paese e la sua PA verso un importante salto in avanti nell'uso delle risorse che ci offre la moderna tecnologia informatica. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza assicura per il digitale il 30% degli investimenti e pone precisi obiettivi al Paese riguardo al digitale. Per raggiungere questi obiettivi non possiamo non partire da un forte investimento sulle infrastrutture per garantire una piena ed efficace digitalizzazione della PA, adottando con decisione il principio del cosiddetto 'cloud first. Ad oggi il 95% dei circa 11mila data center utilizzati dagli enti pubblici italiani presenta carenze nei requisiti minimi di sicurezza, di affidabilità, di capacità elaborativa, e i dati vengono conservati in strutture inadeguate a proteggerli. Il cloud aiuterà a rafforzare la sicurezza dei dati. L'Italia ha avviato un processo di innovazione dei servizi della pubblica amministrazione attraverso l'utilizzo di tecnologie digitali, anche alla luce delle recenti modifiche introdotte dal DL 76 del 2020 al codice dell'amministrazione digitale, modifiche dirette a promuovere la realizzazione di un cloud nazionale. L'obiettivo strategico è quello di realizzare un affrancamento dalle soluzioni che oggi poggiano quasi integralmente su infrastrutture messe a disposizione da fornitori internazionali (cinque gruppi societari, quattro dei quali USA, il quinto cinese). La strategia del Governo con l'obiettivo di guidare in maniera ordinata la complessa migrazione verso il Cloud, ha basato le proprie fondamenta su tre pilastri: l'istituzione dell'Agenzia nazionale per la cybersicurezza; l'approvazione della strategia nazionale Cloud e del Regolamento per il Cloud; la costituzione del Polo Strategico Nazionale (PSN), ossia dell'infrastruttura ad alta affidabilità, localizzata sul territorio nazionale, che sarà adibita e potrà ospitare i dati ed i servizi critici e strategici di tutte le amministrazioni centrali (in tutto circa 200), delle Aziende Sanitarie Locali e delle principali amministrazioni locali (regioni, città metropolitane, comuni con più di 250 mila abitanti). Il PSN consentirà di far fronte ad una situazione attualmente grave sul piano della sicurezza delle attuali infrastrutture di archiviazione e gestione dei dati nella PA, divenute estremamente vulnerabili e soggette a diverse forme di attacco e minaccia cyber, come hanno purtroppo dimostrato gli ultimi incidenti come quello avvenuto nella Regione Lazio qualche mese fa, in pieno del lockdown.
Si tratta di aspetti importanti, che denotano la volontà di Parlamento e Governo di operare in piena intesa per realizzare innovazioni di cui tanto il Paese necessita.
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