Guida autonoma: capire per guidare dall’Italia il futuro
- Andrea Casu
- 2 giorni fa
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Grazie a Nicola Zingaretti e Pierfrancesco Maran per aver realizzato a Roma un importante momento di confronto sulla #guidaautonoma, un’occasione utile per condividere i risultati del lavoro che stiamo portando avanti anche alla Camera dei Deputati, per rendere l’Italia protagonista e non solo spettatrice pagante di questa rivoluzione.
Senza scelte e investimenti che ci consentano di costruire al più presto campioni europei, in grado di sviluppare progetti su larga scala in questo settore cruciale per il futuro della #mobilità, della sicurezza, del lavoro e delle politiche industriali, l’#Italia e l’#Europa saranno condannate alla totale dipendenza dai colossi che, negli Stati Uniti e in Cina, stanno facendo passi da gigante.
Dopo l’iniziativa avviata a Milano lo scorso giugno e la sottoscrizione dell’appello firmato da oltre 60 sindaci, la scorsa settimana è arrivato un segnale importante e unitario anche dal #Parlamento, con l’approvazione all’unanimità di 4 risoluzioni di differenti forze politiche di maggioranza e opposizione.
Come Partito Democratico, ci siamo battuti perché, al fianco degli impegni condivisi per la modifica degli aspetti anacronistici del Codice della Strada e la costruzione del “Piano nazionale” in linea con gli orientamenti europei, insieme alle imprese del settore tecnologico, della mobilità collettiva e dell’automotive, vengano subito coinvolti anche tutti i sindacati comparativamente più rappresentativi delle lavoratrici e lavoratori in tutti gli ambiti coinvolti dalle possibili applicazioni della guida autonoma, per orientare l’evoluzione di questa tecnologia nell’orizzonte della valorizzazione del fattore umano in tutte le fasi dei nuovi processi e della salvaguardia dei posti di lavoro.
Adesso chiediamo al Governo di dare seguito al più presto a tutti questi impegni: l’Italia deve essere locomotiva delle scelte necessarie a garantire che le innovazioni nella mobilità e nella logistica restino sempre al servizio delle persone, ma per farlo non possiamo limitarci ad aprire la porta per comprare da altri le tecnologie; dobbiamo costruire, in Europa, un mercato unico che abbia le dimensioni e la forza per indirizzarne lo sviluppo.













