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Meloni e Salvini stanno paralizzando il Paese, dovrebbero pensare ad aumentare i rimborsi non il costo dei biglietti

Ogni giorno il diritto alla mobilità viene negato da ritardi infiniti e cancellazioni, le informazioni per i viaggiatori sono scoordinate e carenti e il personale front-line viene lasciato solo, senza adeguati strumenti ad affrontare la legittima rabbia dei viaggiatori. Lunedì scorso l'App ufficiale di Trenitalia indicava la condizione di “circolazione regolare”quando erano ancora presenti ritardi reali superiori all'ora su molti treni della linea.


Dai nostri calcoli, passiamo da oltre 20.000 minuti di ritardo nella sola giornata di sabato scorso a oltre 30.000 minuti di ritardi ieri: insomma la situazione non migliora ma peggiora! E i responsabili non sono i cantieri ma il malfunzionamento oggi dell’intera struttura ferroviaria.


Oggi, durante il Question Time in Commissione Trasporti, il Viceministro Rixi non ha risposto alla domanda sul perché non sono pubblicati i numeri dei ritardi in maniera complessiva, per dare modo a tutti di rendersi conto dell’effettiva gravità della situazione.


Nemmeno una parola su come sono state esercitate le funzioni di vigilanza e controllo del ministero sulla qualità delle apparecchiature, del rispetto delle norme, della corretta osservanza delle procedure e degli investimenti sul personale e sul rafforzamento dei cicli di manutenzione che devono garantire maggiore sicurezza ed efficienza ed impedire che ogni singolo guasto si trasformi in un disastro.


Nulla di concreto, dunque, per diminuire i ritardi. Anzi circolano informazioni inquietanti come, addirittura, l'idea di aumentare il costo dei biglietti a fronte di un servizio che peggiora giorno dopo giorno: il Governo dovrebbe pensare ad aumentare i rimborsi per chi subisce ritardi e disservizi non ad aumentare costo dei biglietti.




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