Il fascismo non è un'opinione, ma un crimine
Domenica scorsa il pilota russo di Kart, Artem Severyukhin, ha fatto un gesto inaccettabile.
Sul podio del Campionato europeo, aveva steso il braccio per fare il saluto fascista. L'ha fatto mentre si suonava l'Inno di Mameli. L'ha fatto ridendo. A sfregio, a provocazione. Con arroganza.
Il giorno dopo è stato licenziato dal suo stesso team.
E rischia la licenza.
Il giusto esito per questo che è stato un gesto vergognoso. Perché, è bene ricordare per chi se lo fosse scordato, la lezione di Giacomo Matteotti: Il fascismo non è un'opinione, ma un crimine.
