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Vaccini: anche Roma deve rispettare la legge non si può fare campagna elettorale sulla pelle dei nos


Nelle ultime ore sono uscite molte notizie distorte su uno degli argomenti più delicati per il nostro Paese: la salute dei nostri figli. Questo mi obbliga come segretario e come democratico a fare chiarezza su quel che è davvero successo per ribadire chiaramente quella che è sempre stata la posizione del Partito Democratico su questo tema. Tutti sappiamo che nei mesi scorsi in Italia si è registrato un picco di casi di morbillo dovuto a un livello troppo basso di vaccinazioni, al di sotto della soglia di copertura al 95% raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità proprio per garantire l' “immunità di gregge” e proteggere indirettamente anche quei soggetti che, per motivi di salute, non possono essere vaccinati. La legge sui vaccini, fatta approvare grazie al Partito Democratico, stabilisce l’obbligatorietà di 10 vaccinazioni come condizione per essere ammessi a scuola. I bambini già vaccinati (nel Lazio il tasso di vaccinazione come dichiarato dal Presidente Zingaretti sfiora il 97%) non hanno problemi. Chi invece deve ancora completare le vaccinazioni non sarà comunque allontanato se entro il 10 marzo i genitori hanno preso appuntamento presso le Asl. Il Movimento 5 stelle per inseguire il consenso del movimento contro i vaccini si è opposto a questo processo in tutto il Paese e anche a Roma in vari modi, compresa una mozione per chiedere che i bambini che non hanno completato le vaccinazioni, e nemmeno hanno preso appuntamento, possano comunque continuare ad andare a scuola anche oltre il termine fissato dalla legge. Una mozione che è stata agitata nei territori come strumento di becera propaganda per spostare l'attenzione dell'opinione pubblica dalla disastrosa condizione in cui versa la nostra città amministrata da Virginia Raggi. La legge su questo tema parla chiaro e giá contiene un'unica eccezione per garantire la continuità scolastica: i rari casi in cui le famiglie non siano riuscite a completare il piano vaccinale già avviato. La mozione è arrivata prima in tutti i consigli municipali e poi anche in consiglio comunale e gli eletti del Partito Democratico di Roma si sono opposti in ogni sede contro la strumentalizzazione in atto chiedendo a gran voce che ogni presa di posizione sul tema da parte delle istituzioni capitoline contenesse sempre un riferimento esplicito al rispetto di quanto giá previsto dalla legge senza ulteriori eccezioni. Forse non se ne è accorta Virginia Raggi ma il testo che è stato approvato dopo la discussione in consiglio contiene proprio questa modifica e quindi si rivolge esclusivamente a chi ha già richiesto o iniziato a fare i vaccini, ma non sará ancora riuscito a terminarli in tempo. Virginia Raggi non era in consiglio, evidentemente non ha letto la mozione così come è stata votata e, in queste ore, sta facendo solo disinformazione per cercare di raccattare in extremis e sulla pelle dei nostri bambini qualche voto in più dal movimento ‘no vax’. Una scelta molto pericolosa visto che la mozione approvata dal consiglio comunale non potrà in alcun modo applicarsi a chi non avrá avviato entro il 10 marzo un piano con la Asl perchè non intende rispettare gli obblighi di legge. Voglio rassicurare tutti i romani: fortunatamente la nostra Costituzione non consente alla Sindaca Raggi di agire in contrasto con quello che prevede una Legge dello Stato. Una legge giusta e indispensabile per la tutela del diritto alla salute e del diritto all’istruzione dei nostri bambini che come Partito Democratico di Roma vogliamo difendere con tutte le nostre forze dall’incompetenza e dall’ignoranza di questa amministrazione a 5 stelle. Tutto qui. Questa è l’unica vera notizia. 


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